L’amore
L’amore è immenso, gratuito, accessibile a tutti.
È una sorgente inesauribile, zampillante che è sempre presente a nostra disposizione. Le nostre cellule ne hanno bisogno e la riconoscono immediatamente. Da essa si fanno accarezzare, si nutrono, si risvegliano. Utilizzano l’amore per liberarsi da residui presenti sulla superficie, ritrovano
i legami originali che permettono le connessioni che creano gli organi.
Non c’è nulla che ostacoli l’amore, né il buio, né il freddo, né la polvere, solo l’incredulità e pensare che questo non sia possibile. Tutto ciò che è invisibile l’uomo stenta a crederlo.
Emozioni, pensieri, perché non li vede anche se agiscono in continuazione.
L’essere umano nasce con l’amore Universale (alcuni potrebbero chiamarlo l’amore di Dio) in sé, lo sente e lo segue poiché quell’amore ha determinato la nascita, poi la distrazione esterna lo porta a cercare quell’amore esterno che se non trova simile a quello interno inizia a costruire
difese e vestiti che cambia in continuazione e continua a cercare.
Nelle varie tappe dell’età sente il richiamo interno, rivolge lo sguardo verso il proprio punto di luce, e sa che esiste in ogni particella che lo compone; c’è una distrazione, l’esterno che chiama, che pretende, che ti dice come essere. Ti perdi, sei a volte confuso, a volte pensi che quell’amore si nasconde in un affetto, in un dono, in un ruolo, in un lavoro e intanto cresci. La nota è sempre più nostalgica e le cellule iniziano a risentirne perché dentro di loro una scintilla di quell’amore c’è, non è sempre sufficiente poiché le vibrazioni delle altre sostanze energetiche iniziano ad appesantire tanto che alcune si rompono, non avviene più il ciclo naturale e avanza uno stato di caos, di indisciplina, di disequilibrio, che facilita quella che noi chiamiamo malattia.
La malattia ci ferma, ecco che può avvenire l’inversione di marcia poiché una persona può stare con sé stessa, si percepisce, si sente e avverte un richiamo al senso della propria vita e lì ritrova l’amore Universale (alcuni potrebbero chiamarlo l’amore di Dio) che è stato sempre presente.
Avverte la fonte che l’ha portata alla nascita e se riesce a farla fluire le cellule, anche quelle più stanche e colpite, possono rinascere. Ecco la resurrezione, ecco il corpo di luce.
L’accensione dell’amore dentro di noi revitalizza ogni particella, ogni organo, ogni apparato e piano piano la luce si accende e si diviene luminosi e amorevoli. La bellezza sta che nell’essere tali questa vibrazione accende anche nell’altro questa possibilità e piano piano vediamo riaccendere anche chi incontriamo.
L’amore è contagioso e la bellezza è che è anche un attivatore energetico inesauribile.
Anche quando si distribuisce non ci scarichiamo mai e il nostro corpo si rigenera.
Ecco cosa vuol dire “mettiti sotto la fonte” “mettiti sotto il Sè”.
Con effetto domino l’amore colma sia dentro che fuori di sé e le malattie possono essere vissute in modo diverso. Arriva la guarigione e ci si prepara al fine vita con in circolo elementi chimici favorevoli all’esperienza che vengono prodotti dalla gioia e dalla letizia che sono frutti dell’amore.
Come fare? Iniziamo subito, piccoli gesti, pensiamo ad ogni nostra cellula e con consapevolezza inviamo un respiro di luce e amore. Il respiro è puro? Dipende dove siamo polarizzati, ad un certo piano sì ad un certo piano no?
No, dipende da dove mettiamo il nostro pensiero. Identifichiamoci nell’amore e nella luce e il nostro respiro verrà filtrato e riceveremo e emetteremo amore. Tutto intorno a noi è impregnato d’amore basta riconoscerlo e saper fare discernimento. Le qualità sono espressioni dell’amore Universale (alcuni potrebbero chiamarlo l’amore di Dio).
Dove metto lo sguardo e il pensiero lì vado, quindi possiamo provare tutti a vedere e pensare all’amore Universale, di Dio e così saremo amore.
La gioia
La gioia fa parte della vita ed è l’energia vitale che aiuta tutti i regni a divenire ciò che sono.
È la potenza insita in ogni particella che può essere sprigionata senza difficoltà facendo fluire quell’amore incondizionato che ci appartiene come esseri viventi. Il risveglio è permetterci di essere quella gioia e sapersi stupire e impressionare dallo sbocciare di un fiore, della crescita di una foglia, dal volo di un uccello, dal sorriso di una persona.
Si chiama vita e ci vuole coraggio per mantenerla presente in ogni qui e ora poiché scardina i cancelli che chiudono l’anima, così pensiamo, quei cancelli invece sono i vestiti stretti che ci
mettiamo per farci riconoscere.
L’anima è amore puro a disposizione 24 ore su 24 a cui possiamo attingere e distribuire dentro e fuori di noi.
Elevarsi e respirare con gioia e immaginare che la nostra coscienza come in una colonnina di mercurio si eleva e coglie la contemporaneità dei livelli e delle realtà.
Della Dott.sa Anna Maria Padovan