Il Modello I.A.R.A. nell’Organizzazione

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Il Modello I.A.R.A. deve sostenere il vecchio o creare il nuovo basato su retti rapporti, volontà di bene e attività di gruppo?

Questi sono i capi saldi del cambiamento che vanno approfonditi singolarmente per comprendere che non sono slegati in quanto generano effetti che includono ogni aspetto.
Se non è presente la volontà di bene non nascono i retti rapporti e l’attività di gruppo serve a far emergere com’è il movente che muove ogni atto.

In I.A.R.A. Organizzazione è fondamentale andare a scardinare vecchi meccanismi che rispondono di più alla competizione, atteggiamenti egoici. In ogni realtà è presente la volontà, i rapporti e il gruppo dipende come vengono utilizzati e questo garantisce il “ sostenere il vecchio”. Il giro di boa o meglio, il creare il nuovo richiede a quelle parole di aggiungere altri significati e viverle.

Dalla volontà per il se personale diviene una volontà di bene dove nella propria sfera entra l’altro che lo vedi come opportunità per armonizzare l’organizzazione e non per favorire il proprio essere.
Richiede un’apertura a raggiungere il bene per il numero maggiore di persona, come soggetto e non oggetto per la propria affermazione e scalata al potere. La volontà di bene favorisce i retti rapporti che richiedono una differenza dai rapporti come li viviamo ora. Retti rapporti richiedono retti pensieri, dare spazio ai potenziali di ogni componente del gruppo, favorendone l’espressione modificando tutti quei meccanismi che in questo momento soffocano l’altro perché in questo modo emerge il singolo.

Non vi è né la pretesa né la paura di essere al vertice, c’è una volontà di creare gruppo sferico e non piramidale che permette collaborazione e coordinamento. Ecco che appare l’attività di gruppo dove ognuno è aiutato a fare la propria parte aderente ad un proposito comune.
Questo è un aspetto importante ed è il più difficile perché è il passaggio che richiede una identificazione diversa da “ sono un ruolo” a “sono una persona che ha un ruolo”.

Come fare tutto ciò? Attraverso la presa in carico della persona, valorizzando le qualità, le opportunità, le potenzialità. Va fatto sia singolarmente sia in gruppo dando l’opportunità a tutti, facilitando chi avverte già il cambiamento e sostenendo chi è più lontano. Il cambiamento avviene, anche se una sola persona si attiva perché cambia il clima di gruppo.
Spesso lo sguardo va verso chi ostacola perché siamo abituati a vedere il limite e pensiamo che fino a quando tutti non cambiano non si va avanti.

A livello energetico è diverso, il cambiamento di una molecola fa cambiare tutta la formula. Se osserviamo il cambiamento di una persona potete notare che tutte le persone che incontrerà potranno goderne e iniziare a sviluppare pensieri e comportamenti nuovi. Chi è pronto è più responsabile perché comprende ed è utile andare avanti.
È importante creare momenti per fare star bene le persone, creare nuove sinergie perché tutti i nostri veicoli sono pronti per il cambiamento.
È utile cambiare la rotta e creare momenti di gruppo meglio brevi e costanti per cambiare le coscienze e comprendere e fare esperienze.

Il discernimento va sempre attivato per sapere dove possono essere gli ostacoli. Che in realtà sono blocchi energetici della personalità che ha paura di perdere qualcosa o ha bisogno ancora di autoaffermazione.

Ricordiamoci che tutto è trasformabile dipende cosa una persona fa entrare dentro di sé. Il libero arbitrio è presente sempre. Se l’altro non vuole non bloccarti, continui a essere ciò che senti. All’inizio si sente la solitudine perché è sufficiente pensare che anche un’altra persona condivide e già si forma il primo gruppo che a sua volta si moltiplica e il numero aumenta.
Cercate chi vi risuona e siate in risonanza e iniziate a suonare la nuova musica.

Il vecchio è servito per fare esperienza, il qui e ora è il tempo necessario al cambiamento. Partite e non voltatevi indietro, uniti e in quell’unione arriveranno intuizioni e strategie utili per l’evoluzione. State insieme più che potete, sui vari livelli nella coscienza non ci sono i tempi e spazi fenomenici, li potete sentire, collegarvi a intuire i progetti necessari. Non siete mai soli.
Gratitudine.

Della Dott.sa Anna Maria Padovan

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